Il colloquio individuale

Il colloquio individuale

Grazie a una documentazione ben preparata, sei riuscito/a ad attirare l’attenzione di un’azienda: ora spetta a quest’ultima per fare il prossimo passo. Se i responsabili delle risorse umane riterranno la tua candidatura interessante e in linea con le loro esigenze, potresti essere invitato/a a un colloquio.
Per la società, l’obiettivo di tale incontro è conoscerti meglio, verificare se sei la persona giusta per la posizione offerta e se sei in linea con la cultura aziendale. Per te, invece, rappresenta un’occasione per chiarire eventuali dubbi e ottenere informazioni dettagliate sul ruolo vacante.

 

Tutto:Chiaro CHECK
Le sette fasi per un colloquio di successo

Prima del colloquio, è essenziale raccogliere informazioni approfondite sull’azienda, leggere attentamente la descrizione della posizione e riflettere sui motivi per cui pensi di essere la persona adatta. Preparati anche sulle domande più comuni poste durante i colloqui e pensa alle risposte.

 

Assicurati di avere un aspetto curato e vestiti di conseguenza.

 

È un segno di rispetto e professionalità. Cerca di arrivare al colloquio con qualche minuto di anticipo: questo ti permetterà di orientarti e ridurre il nervosismo.

 

Mostra cortesia e rispetto fin dal primo momento. Saluta cordialmente all’ingresso e rivolgiti ai tuoi interlocutori con il “LEI“, a meno che non siano loro a proporti il “TU“.

 

Durante il colloquio ti verranno poste diverse domande per scoprire le tue competenze, approfondire le tue esperienze e capire meglio la tua personalità. Rispondi in modo sincero e dettagliato, cercando di fornire esempi concreti dal tuo passato e supportare le tue risposte.

 

Spesso, alla fine del colloquio, c’è la possibilità di fare delle domande. Approfitta di questo momento per approfondire la tua conoscenza sull’azienda, sulla posizione offerta e sull’ambiente di lavoro. Così facendo, dimostrerai il tuo interesse e coinvolgimento per il ruolo.

 

Ringrazia cortesemente i tuoi interlocutori per aver avuto l’opportunità di presentarti e, qualora fossi davvero interessato/a alla posizione, esprimi il tuo entusiasmo per un eventuale riscontro positivo. Chiedi quando potrebbe arrivare la risposta e non dimenticare di concludere il colloquio con un saluto cordiale.

 

Tutto:chiaro SUGGERIMENTO

Ricordati il nome del tuo interlocutore o della tua interlocutrice e rivolgiti a lui o lei personalmente. Parla a voce alta e chiara, mantenendo un’espressione cordiale per dimostrare sicurezza e simpatia. Sii te stesso/a, evitando di fingere o di recitare un ruolo. Mantieni il contatto visivo con tutti i partecipanti, coinvolgendoli nella conversazione.

 

Domande su domande...

Abbiamo chiesto ad alcuni recruiter di svelarci quali siano le domande più frequenti duranti i colloqui di lavoro e abbiamo deciso di condividerle per aiutarti a prepararti al meglio.

  • Raccontaci qualcosa di te!
  • Perché ti sei candidato/a per questa posizione?
  • Cosa sai della nostra azienda e cosa immagini che facciamo?
  • Quali sono i tuoi punti di forza e debolezza?
  • Facci un esempio di una sfida che sei riuscito a portare a termine brillantemente.
  • Dove ti vedi tra cinque anni?
  • Cosa fai per rilassarti o riordinare le idee?
  • Perché dovremmo assumere proprio te?
  • Hai qualche domanda da porci?
  • Cosa ti piacerebbe imparare ancora nella tua vita?
  • Descrivi una squadra di successo.
  • Come affronti le critiche?
  • Parlaci di un progetto di cui vai particolarmente orgoglioso.

Esistono alcune domande non consentite durante i colloqui di lavoro. Se ti viene posta una di quelle seguenti, è tuo diritto far gentilmente presente che preferisci non rispondere.

  • Sulla pianificazione familiare, come ad es. Sei sposato*a? Vorresti avere dei figli?
  • Sulla religione (a meno che non si tratti di organizzazioni religiose), come ad es. A quale confessione appartieni? Credi in Dio?
  • Sull’orientamento sessuale, ad es. Sei omosessuale o eterosessuale? Hai particolari preferenze sessuali?
  • Relative all’orientamento politico, come ad es. A quale partito appartieni? Cosa pensi dell’attuale presidente della Provincia?
  • In merito al tuo stipendio precedente, come ad es. Quanto guadagnavi nella tua precedente attività?

Le seguenti domande potranno esserti poste solo se strettamente correlate ai requisiti richiesti per la posizione.

  • Sull’origine etnica, come ad es. Qual è la provenienza dei tuoi genitori?
  • Sulle competenze linguistiche, se rappresentano un requisito, come ad es. Qual è la tua madrelingua?
  • Sullo stato di salute o eventuali disabilità, come ad es. Sei sieropositivo/a? Tali domande sono consentite solamente se correlate a determinati requisiti, ad es. Sei affetto/a da una disabilità visiva che potrebbe rendere difficile lavorare al PC?
  • In merito a precedenti condanne, come ad es. Sei mai stato/a condannato/a per determinati reati? Queste domande sono ammesse solo per posizioni che richiedono particolare attenzione, come i lavori nell’assistenza all’infanzia.

Alla fine del colloquio, c’è quasi sempre tempo per porre domande. Anche in questa fase, è importante prepararsi in anticipo su cosa chiedere e su come formulare le domande.
Ecco alcuni esempi

  • Domande riguardanti la posizione. Quali sono le principali responsabilità di questo ruolo? Come si svolge una giornata tipo? È una posizione creata di recente? Com’è strutturata la fase di affiancamento? Con chi lavorerò? Posso fare un sopralluogo del posto di lavoro?
  • Domande sull’azienda. Come descriverebbe la cultura aziendale? Quali sono gli obiettivi a lungo termine?
  • Domande riguardanti i colleghi e il lavoro in team. Con chi lavorerò più strettamente in questa posizione? Come è strutturato il team in quest’area?
  • Domande circa le opportunità di sviluppo. L’azienda offre programmi di mentoring o di coaching per i neoassunti? In che modo l’azienda sostiene lo sviluppo professionale dei suoi collaboratori?
  • Domande riguardanti l’ambiente di lavoro e la flessibilità. C’è la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili o di telelavoro? Come viene promosso l’equilibrio tra lavoro e vita privata?
  • Domande relative al processo di candidatura. Quali sono i prossimi passi del processo di selezione? Ci saranno ulteriori fasi o colloqui?

Benedetto denaro: di lui non si parla!

All’inizio del colloquio, è consigliabile non parlare di retribuzione. In genere, è il datore di lavoro a introdurre questo argomento, spesso verso la fine dell’intervista. In base al processo di selezione, la questione potrebbe essere affrontata solo in un secondo colloquio. Se lo ritieni necessario, puoi chiedere direttamente informazioni sullo stipendio. Tuttavia, è più probabile che il recruiter ti chieda quali siano le tue aspettative salariali. Spesso le aziende hanno già un’idea di quanto
vogliono offrire, ma chiedono comunque un’opinione al/la candidato/a. Alcune hanno schemi salariali predeterminati per garantire parità tra dipendenti con ruoli e livelli simili, contribuendo a mantenere un buon clima lavorativo.

Molte aziende offrono inoltre benefit come coperture assicurative, contributi pensionistici maggiorati, buoni pasto e altri vantaggi che possono rappresentare un valore aggiunto. È importante considerare tutti questi fattori complementari allo stipendio come parte di un pacchetto complessivo.

Per maggiori dettagli su questo argomento, consulta il capitolo “Esito positivo - Quanto mi rimane dello stipendio”.

Assessment-Center

Un assessment center è una procedura di selezione che si distingue da un colloquio di lavoro tradizionale, poiché i candidati e le candidate partecipano a varie attività che possono includere esercizi di gruppo, giochi di ruolo, case studies, presentazioni, test, questionari e interviste. Solitamente, tale iter dura più a lungo di un normale incontro, spaziando da mezza giornata a più giorni.

L’obiettivo è valutare diverse abilità e competenze, sia tue che degli altri candidati e candidate, attraverso molteplici compiti. Durante le attività, i/le partecipanti vengono “osservati” da alcune persone all’interno dell’azienda.

In tal modo viene determinato quale candidato/a sia più adatto/a a ricoprire la posizione. Gli assessment center sono spesso impiegati quando l’azienda deve coprire più posizioni simili tra loro. Questo tipo di selezione può essere davvero impegnativo. Alle volte, insieme all’invito, vengono inviate anche richieste aggiuntive in vista dell’incontro, ad es. “Prepara una breve
presentazione di 10 min sull'argomento XY, concentrandoti su …“. Tuttavia, nel corso di un assesment center, può capitare di dover svolgere un compito “improvvisato“. In questo caso, una preparazione mirata non è possibile: sarà dunque sufficiente essere sé stessi e dare del proprio meglio.


Le fasi successive
Un passo in avanti, una possibilità in più!

I processi di selezione possono variare a seconda dell’azienda e della posizione offerta. Spesso le società prevedono due colloqui a breve distanza l’uno dall’altro, offrendo a entrambe le parti l’opportunità di chiarire eventuali dubbi.

Non esiste una procedura standard; per questo è utile informarsi già al primo colloquio su come proseguirà l’iter, così da essere pronti. Una cosa, però, è certa: ogni colloquio aggiuntivo rappresenta una probabilità in più di essere selezionati.